martedì 26 marzo 2013

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte




Mark Haddon, scrittore britannico, ci fa immedesimare nella vita di un ragazzo affetto dalla sindrome di Asperger, una tipologia di autismo ad alto funzionamento.

Il protagonista è il quindicenne Christopher Boone, voce narrante dell'intero romanzo che grazie all'esposizione degli eventi attraverso il suo punti di vista mostra al lettore, pagina dopo pagina, le gravi complicanze che un soggetto affetto da autismo e, in particolare, dalla Sindrome di Asperger deve affrontare.
Egli, infatti, ha notevoli difficoltà riguardanti la sfera delle interazioni sociali (non parla con gli sconosciuti, non ama essere toccato, ha difficoltà nel comunicare mediante metafore e modi di dire), è ostacolato nel comprendere la comunicazione non verbale, utilizza modelli di comportamento stereotipati e ripetitivi, l'interruzione di una routine gli crea un forte disagio, ha interessi molto ristretti e che ama coltivare.
Essendo l'Asperger una tipologia di Autismo ad alto funzionamento Christopher non mostra ritardi nello sviluppo delle abilità linguistiche e nella sfera cognitiva in generale, anzi, presenta un'eccellente capacità mnemonica e logico-matematica con la quale affronta e risolve i problemi (dai più banali ai più complessi) che la vita gli pone innanzi. 


La trama ruota attorno al tentativo da parte del protagonista di risolvere il caso della morte di Wellington, il cane della sua vicina di casa. Questo incipit non deve tuttavia far credere al lettore che Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte sia un libro giallo, poiché lo è solo in superficie. Se si legge tale romanzo con uno sguardo un po' più analitico si nota che il tentativo di M. Haddon va molto oltre l'esposizione di fatti ed il tentativo di risolvere il caso. L'autore, infatti, cerca di far immergere il lettore in un mondo che per motivi ovvi non gli appartiene, cercando di stimolare una profonda riflessione su cosa può voler dire essere un soggetto affetto da autismo e le serie difficoltà che i familiari devono affrontare in questi casi.

Il rischio è quello di considerare ciò che viene narrato da Christopher come la realtà universale di tutti i soggetti autistici, ad alto o a basso funzionamento. Purtroppo i Disturbi dello spettro Autistico sono molto vari e con diverse forme di gravità, non generalizzabili. L'onore che va effettivamente riconosciuto a M. Haddon è quello di aver reso palesi le principali caratteristiche che definiscono tale sindrome.
La decisione di inserire quesiti matematici, disegni e grafici ha inoltre facilitato la comprensione della modalità che il protagonista utilizza per affrontare la vita e mostra in modo chiaro le notevoli abilità che i soggetti affetto da Sindrome di Asperger hanno, sebbene siano riferite solo in alcune aree specifiche.


Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte è un breve romanzo che consiglio a tutti poiché se letto con una buona dose di empatia ed analisi critica può realmente aiutare a comprendere maggiormente un Disturbo su cui non sempre si è ben informati.
NB: Sconsiglio vivamente la lettura su eBook poiché le immagini, i grafici ed i simboli che rappresentano una parte essenziale del romanzo non vengono visualizzati.


3 stelline e mezzo



Prezzo di copertinaPrezzo di copertina € 16,00 
Editore

Pagine
Einaudi (2003)

247


Link della mia libreria aNobii: http://www.anobii.com/0120fadec666e694e2/books


Ne parlo anche qui: 



venerdì 11 gennaio 2013

Molto forte, incredibilmente vicino




Un vero e proprio libro interattivo: quando l'emozione della lettura e l'immedesimazione nelle vicende narrate diventano un tutt'uno



Quando l'intento di un autore è quello di scrivere un romanzo fondando la sfera temporale su un avvenimento realmente esistito, il rischio di romanzare eccessivamente e di sfociare nel banale è sempre all'agguato. J.S.Foer, in questo, si rivela praticamente impeccabile.
Oskar Shell è un bambino di nove anni orfano di padre a causa del crollo delle Torri Gemelle, l'11 settembre 2001. Frugando tra le cose del genitore scomparso il bambino trova, dentro un vaso azzurro, una busta con la scritta "Black", contenente una chiave. Inizia così il viaggio alla ricerca del misterioso/a signor/a Black che, nelle fantasie e nei progetti di Oskar, sarà in grado di dargli informazioni sull'oggetto trovato e, di conseguenza, sul padre.

Sebbene la scelta di questa "ricerca del tesoro" per le strade e gli appartamenti di New York sia, a mio parere, irrealistica ed a tratti ridicola, Foer grazie alla sua abilità di scrittura, riesce a non farla pesare, rendendola la spina dorsale dell'intero romanzo. La sua prosa è ricca di particolari e descrizioni che rendono la lettura piacevole e scorrevole anche durante le vicende più deboli dal punto di vista logico.
Nulla è lasciato al caso, ogni personaggio è descritto in modo sublime: pagina dopo pagina scopriamo nuovi aspetti comportamentali, emotivi e psicologici dei protagonisti che ci rendono consapevoli non solo della vicenda fine a sé stessa, ma anche e soprattutto delle difficoltà che conseguono la perdita di una persona cara.

I temi trattati in "Molto forte, incredibilmente vicino" sebbene siano tutto collegati dal "filo rosso" della famiglia sono vari: si parla del rapporto genitori figli, dell'elaborazione del lutto in età scolare, dell'importanza dei nonni ma anche della verità, della speranza, del "vivere per qualcosa/qualcuno". Si parla dell'amore in tutte le sue forme, del dolore e della limitatezza dell'uomo.

La decisione, inoltre, di inserire foto e scritte rende il romanzo un vero e proprio libro interattivo in cui il lettore si trova totalmente immerso sia dal punto di vista emotivo sia dal punto di vista visivo e materiale.

A fine lettura non ho pianto come mi aspettavo (e come si aspettavano tutti). Mi è semplicemente rimasto un peso a livello dello sterno, una tristezza ed una malinconia incredibile ed incontrollabile che solo un ottimo autore ed uno splendido libro possono creare.


3.5 stelline

Link della mia libreria aNobii: http://www.anobii.com/0120fadec666e694e2/books