mercoledì 13 gennaio 2016

Zerocalcare: i fumetti che fanno bene al cuore




Non ho mai amato eccessivamente i fumetti.


Fino ad un anno fa l’unico fumetto letto nella mia vita era quello delle Witch, durante le medie (Irma era la mia preferita in assoluto, ndr.). Nulla di più.  

Zerocalcare (detto anche Michele Rech ma sono dettagli irrilevanti) è stato dunque una scoperta. La pubblicità per Dimentica il mio nome (2014) aveva decisamente attirato la mia attenzione. Era un periodo in cui avevo pochissimo tempo per leggere tranquillamente tra università, pendolarismo, ore piccole e coraggiosi tentativi di studiare in ogni ritaglio di tempo. Ho colto dunque l'occasione per gettarmi in qualcosa che mi avrebbe aiutato a staccare la spina per un po'. 
Non solo ho acquistato Dimentica il mio nome, ma anche tutti i suoi lavori precedenti: Tutto. Così, a scatola chiusa, senza avere nemmeno vagamente idea di che cosa trattassero. (Sono proprio così nella vita, quando decido una cosa è quella, e lo deve essere al 100%. Quindi: Zerocalcare).



La conclusione di questo azzardo fatto alla cieca è stata la nascita di un amore folle ed incondizionato. Credo sia impossibile non apprezzare i lavori di Zero poiché sono la rappresentazione della nostra quotidianità, con tutti i quesiti esistenziali, le pippe mentali, la noia e gli impegni che riempiono le nostre giornate.

Caratteristica principale di tutti i lavori di Zerocalcare è la chiave ironica, ma non per questo meno riflessiva, con cui egli descrive i vari eventi e personaggi. Più di una volta mi sono ritrovata a non essere in gradi di trattenermi né dal ridere né dal farmi venire gli occhi lucidi. 



La profezia dell'armadillo (2011) -io ho la versione a colori, uscita nel 2012- è una raccolta di storie brevi che ruotano attorno a flashback adolescenziali in seguito alla scoperta della morte dell'amica, nonché primo amore, Camille.
Un polpo alla gola (2012) prende spunto dalla vita reale dell'autore ed è diviso in tre tappe: infanzia, adolescenza, prima giovinezza ed il tema chiave è quello del senso di colpa, spesso percepito come un nodo alla gola.
Ogni maledetto lunedì su due (2013) è sostanzialmente una raccolta di storie già pubblicate nel blog zerocalcare.it con alcune pagine inedite. Durante lo stesso anno pubblica anche Dodici (2013), in cui le vicende narrate accadono in 12 ore e  viene aggiunto un elemento fantastico nel racconto: degli zombie invadono Roma ed il suo amato quartiere di Rebibbia.



Dimentica il mio nome (2014) ha un posto speciale nel mio cuore perché è in assoluto il libro di Zerocalcare che più mi ha emotivamente toccata e credo che, anche per l'autore, la pubblicazione di questo volume abbia rappresentato un punto di svolta nella sua carriera artistica. La nota autobiografica è molto forte ed i temi toccati sono vari: la crescita ed il raggiungimento della maturità, il passaggio generazionale, i legami familiari, il dolore della perdita. 

 





L'elenco degli accolli telefonici (2015), sesta ed ultima pubblicazione di Zerocalcare, è la seconda raccolta di racconti (dopo Ogni maledetto lunedì su due) presenti nel suo blog collegati da pagine inedite che spronano il lettore a riflettere su diversi temi radicati nel nostro vivere quotidiano a cui, spesso, non attribuiamo quasi troppa importanza. Anche in questo caso umorismo e quotidianità sono gli ingredienti principali che uniscono i vari racconti che ne fanno parte. I miei racconti preferiti, senza ombra di dubbio, sono: il demone della reperibilità, i litigi su internet, la paura più grande.


La maturità dell'autore emersa in Dimentica il mio nome si conferma anche con le  pubblicazioni fatte in collaborazione con L'Internazionale, le cui copie sono andate letteralmente a ruba entrambe le volte. Zerocalcare si sposta a Kobane per raccontarci la resistenza curda. Senza filtri, senza censure, senza obiettivi politici. Ci mostra ciò che vede con una semplicità, tipica di Calcare, che ci lascia disarmati.


  
  




La domanda giusta non è "Perché leggi Zerocalcare?" ma "Perché ancora non leggi Zerocalcare?". 

Zero attraverso i suoi disegni sa parlare al cuore con la lingua della semplicità e, per questo, non si può non volergli bene.



sabato 9 gennaio 2016

Federica 2.0


L'ultimo post che ho pubblicato su questo blog è datato Marzo 2013: un'eternità fa.

E' quasi banale da sottolineare ma, nel frattempo, sono successe moltissime cose: non ho più 21 anni ma ben 24 (e chi l'avrebbe mai detto!), mi sono laureata (per due volte, tra l'altro!) ed al momento sto aspettando Aprile per iniziare il tirocinio, ho chiuso il canale YouTube -motivo per cui i link dei video nei vecchi post non saranno visibili- e, da due anni, al mio fianco c'è una persona straordinaria che ha dato un senso a quella famosa parolina che inizia con la a e finisce con mmmmore (momento diabete iniziato e finito subito, gggiuro). 




Ci sono tuttavia aspetti che non sono mai mutati nel corso degli anni, in primis la mia passione per la lettura e la voglia di  condividere ciò che mi passa per la testa con altri nerd bibliofili e topini bibliotecari come me. In questi anni di letture in solitaria mi è sempre mancato il confronto con qualcuno su ciò che leggevo, interpretavo o non comprendevo a pieno; dunque eccomi qui a scrivere questo nuovo post, il primo di una lunga serie, su rose bianche e caffè per avvisarvi, in parole povere, che sono tornata!      


                               


      

  


E senti allora,
se pure ti ripetono che puoi
fermarti a mezza via o in alto mare,
che non c'è sosta per noi,
ma da strada, ancora strada.
e che il cammino è sempre da
ricominciare. 
Eugenio Montale, da A galla / Poesie disperse 

Ho sistemato/creato anche altri social, sono stata estremamente diligente in questi giorni. Vi lascio i link, chiacchieriamo un po' ovunque!
Anobii http://www.anobii.com/frarfi/books
Goodreads https://www.goodreads.com/user/show/13327949-federica-frarfi
Twitter puntoeffe_
IG federicasenzak




A prest(issim)o,
Federica