Questo non è un libro che tratta del dolore ma è il dolore fatto a libro.
Chiunque abbia letto diverse opere di David Grossman potrà confermare l'esistenza di una linea di demarcazione che caratterizza i suoi romanzi: ciò che è stato scritto prima della morte del figlio Uri e ciò che è stato scritto dopo. Tutto ciò che segue quel famigerato Agosto del 2006 è il prodotto di un uomo con il cuore dilaniato e sanguinante.
Grossman ha deciso di scrivere "Caduto fuori dal tempo" per tentare di non essere più vittima della morte, affrontandola attraverso il movimento, l'azione, l'arte. Con quest'ultimo suo romanzo egli ha dato vita al suo dolore per la perdita del figlio Uri rendendolo poesia.
Il libro in questione incomincia con un padre che, improvvisamente, si alza dalla tavola e decide di andare Laggiù, il luogo di contatto tra il mondo dei vivi e quello dei morti, per rivedere il suo figlio deceduto. Non sa precisamente dove si trovi questo posto ma decide di partire facendosi condurre, passo dopo passo, dalle sue gambe. Sceglie così di lasciare la scettica moglie ed iniziare il suo lungo cammino attorno alla città. Con il tempo iniziarono a seguirlo diversi personaggi che condividono con lui lo stesso dolore: il Duca signore di quelle terre, una riparatrice di reti da pesca, una levatrice, un ciabattino, un anziano insegnante che risolve problemi di matematica sui muri delle case è l'uomo a cui è stato affidato l'incarico di scrivere le cronache cittadine. Insieme a loro, idealmente (poiché costretto in una stanza a causa della sua struttura fisica), c'è anche il Centauro: mezzo uomo mezzo scrivania.
Ciò che balza immediatamente all'occhio è la tipologia di stile scelta da Grossman nella stesura del romanzo: le vicende narrate sono quasi tutte in poesia. L'autore ha infatti dichiarato che il mettere in versi la narrazione non è stata una scelta definita a priori ma la modalità con cui le parole gli si sono rivelate e si sono fatte scrivere. L'esperienza personale di David Grossman è quindi il fulcro dell'intero libro, la si sente e la si percepisce in ogni pagina. Il dolore ed il senso di impotenza che egli prova dinnanzi alla morte di suo figlio è palpabile e, di rimando, ferisce anche il lettore.
Grossman con "Caduto fuori dal tempo" si è rivelato uno Scrittore con la S maiuscola, innovativo e sincero, si è messo a nudo dinnanzi al dolore e dinnanzi alla volontà di superarlo attraverso l'arte della scrittura. Ha rivelato ai suoi lettori la parte più vera e più profonda della sua anima e sicuramente ha dato un'ancora, una carezza, un sostegno a tutti coloro che, come lui, condividono la straziate assenza della creatura a cui avevano dato vita. Tuttavia, quando si tenta di dare voce e concretezza ad un'emozione la si riduce sempre, a prescindere dall'abilità dell'autore ed a prescindere dallo stile che si decide di utilizzare: concretizzare, rendere reale e tangibile qualcosa di intrinsecamente astratto porta a ridurre l'oggetto in questione. Non esistono al mondo vocaboli e abilità abbastanza raffinate per poter porre sul piano della concretezza qualcosa che non vi appartiene. E' impossibile, è troppo e nemmeno uno scrittore come Grossman può riuscire in questo intento ma questo, lui, già lo sapeva:
È solo che il cuore
mi si spezza,
tesoro mio,
al pensiero
che io...
abbia potuto...
trovare
per tutto questo
parole.
3 Stelline, perchè per quanto abbia apprezzato il gesto, il significato che Grossman mostra e trasmette in questo libro, il dolore, come tutte le emozioni, non può acquisire una forma.
Ne parlo anche qui:
Casa editrice Mondadori
Copertina rigida
Pagine 183