giovedì 12 maggio 2016

La casa per bambini speciali di Miss Peregrine


Comprai questo libro diversi anni fa ma, non so perché, è sempre rimasto a guardarmi sulla libreria. 
L'imminente arrivo al cinema del film mi ha senza dubbio incentivato ad addentrarmi nella sua lettura.
La prima cosa che balza all'occhio è l'originalità e la cura dell'impaginazione: ogni inizio capitolo è impaginato con cura, il racconto viene accompagnato da reali foto d'epoca che l'autore, Ransom Tiggs, è riuscito ad avere generosamente in prestito dagli archivi personali di diversi collezionisti e tra le mani sembra di avere un piccolo gioiellino dell'editoria contemporanea.







Il romanzo, molto brevemente, tratta di Jacob, 16enne un po' annoiato dalla quotidianità che da sempre ha un rapporto speciale con suo nonno Abraham, unico sopravvissuto allo sterminio della sua famiglia di ebrei polacchi e cresciuto in un orfanotrofio inglese. Le storie del nonno su questo luogo sono velate da un alone di mistero: egli parla di bambini speciali, poteri magici, mostri da sconfiggere.
La morte cruenta e misteriosa del vecchio Abraham riporterà a galla racconti che Jacob credeva appartenessero alla fantasia del nonno, dando inizio a quella che dovrebbe essere una storia estremamente avvincente.

Dovrebbe. Dovrebbe perché, onestamente, sono rimasta un po' delusa da questa lettura e non l'aspettavo proprio, soprattutto in seguito alla lettura di numerose recensioni positive.
Ci sono tantissimi spunti, un'idea geniale alla base di questo romanzo, fotografie d'epoca che danno "quel qualcosa in più" alla narrazione ma nulla è stato approfondito, è rimasto tutto lì. Inutilizzato. Non si è dato forma agli eventi né carattere ai personaggi; le scelte prese in corso d'opera sono poco contestualizzate ed approfondite: una totale assenza della psicologia dei personaggi (i bambini speciali sarebbero di per sé interessantissimi come elementi e non vengono minimamente approfonditi), una storia d'amore banale (e riluttante, permettetemelo), una relazione intergenerazionale nonno - padre -figlio totalmente lasciata al caso (vogliamo parlare delle battute finali tra Jacob e suo padre? Scherziamo? Bastava qualche pagina in più per spiegare le dinamiche e dare voce alle emozioni di tre generazioni ed invece no. Sbolognato in due battute e arrivederci e grazie), battute dei personaggi talvolta infantili inadeguate al contesto, momenti in cui ci dovrebbe essere il massimo della tensione e della dinamicità dell'opera che si risolvono in poche battute. 




Non so se avrò voglia di leggere il seguito. La storia si interrompe lasciando tutte le carte scoperte ma la realtà dei fatti è che questo libro mi è sembrato un semplice accenno ad una storia. Una bozza.
Come il "Sa signora, suo figlio è molto intelligente ma non si applica".

Che amarezza.


Trailer del film diretto da Tim Burton:



Link Stratazzami (vedi prima foto): https://www.facebook.com/Stratazzami/?fref=ts

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